the vegan blah blah

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giovedì 7 giugno 2012

L'invasione delle zanzariere





Milano è famosa per essere la città fashion opinion leader, e, se si vede a Milano, vorrà dire che il pezzo tirato fuori per l’occasione deve assolutamente essere un must have di armadi che già saranno strapieni di cianfrusaglie.
Alle volte Milano ci prende in pieno, ma altre tira fuori veri e propri disastri degni delle peggiori bancarelle di Papiniano.
La cosa divertente è che non esiste la progressiva diffusione della tendenza, ma una vera propria epidemia virale, e tante volte ti viene da chiederti: “Ma vi siete messe tutte d’accordo?”; è il caso di quella che l’acutissimo Riccardo, che tra uno spritz e l’altro mi faceva notare l’esegesi dell’invasione (in quel caso attorno alla stazione di porta Genova), ha ribattezzato La Zanzariera, e che ora vi andrò ad acidamente recensire.
La zanzariera è una specie di gonna a due pezzi, formata da una piccola gonnellina a “giropassera” che serve a “celare” le grazie, fatta di un tessuto simil coprente, mentre la gonna vera e propria è formata da due pezzi di tulle, o qualcosa di totalmente inconsistente, lunghi fino ai piedi.
Il senso di questa gonna non esiste, è brutta da vedere e sicuramente scomoda da indossare, visto che o sei una pertica di un metro e ottanta o devi mettere almeno 15 cm di tacchi per evitare di rubare il lavoro agli operatori ecologici dell’Amsa.
Il target d’indossatrici della zanzariera è abbastanza un cliché: o le modelle russe rachitiche che se la devono mettere per dimostrare un minimo di competenza in fatto di costume quando vanno a fare i casting, o le hipsters finte alternative che vogliono sempre andare in controtendenza, perché il consumismo è davvero troppo out (ahahahahahahahah! ndr), che alle volte le abbinano a zatteroni degni delle prime Spice Girls modello super zammarro, o ai vomitevoli ragnetti in plastica del bagnino di Lignano Sabbiadoro; poi c’è la categoria peggiore, quella che è proprio senza ritegno: la zanzariera che avvolge il cosciotto di prosciutto San Daniele alto un metro e quaranta.
Attenzione, io sono per i fisici prorompenti (e infatti non posso assolutamente definirmi un manico di scopa), le curve sono la vera essenza di una donna e noi italiane siamo uno gradino sopra le altre per questo, ma se sei alta un metro e un barattolo, con la stazza del figlio di Moby Dick e se si fa prima a saltarti che a girarti intorno, ti prego, evita!
Neanche le più famose fescion blogghers hanno potuto resistere al richiamo della zanzariera: la Blond Inzalata, per esempio, l’ha sfoderata in versione pantaloni del pagliaccio Baraldi (sempre a fare l’outsider, mattacchiona!).




Quindi, se non vivete in città e un giorno, di botto, vi troverete degli esseri scheletrici o altri simili a megattere che svolazzano di qua e di là con le loro gonnellone, sappiate che non sono esseri alieni, ma solo copycat dotate di pochissimo gusto.
Non sarebbe divertente tentare di arginare il dilagarsi di questi pezzi di stoffa cuciti a cazzo girando con la bomboletta di Autan, tipo quella antistupro, e vedere se anche queste sfescion victims cadono a terra a panza all’aria tramortite?  






















Con la perfida collaborazione di CriCri!