the vegan blah blah

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La mia foto
I'M IN LOVE WITH: shar pei dogs, animals and their rights, books, music, photos, veganism, kitchen, apple, beer (brewdog!!!) I'M NOT IN LOVE WITH: meat eaters, pink clothes, discos, animal abusers, vivisectors, flavoured vodka, macho men, furs

domenica 30 ottobre 2011

la dipendenza dagli acquisti online

ciao care/i, todo bien?
in questi giorni sono stata sì e no mezz'ora davanti al mac, quindi non ho avuto tempo di scrivere nulla ("e non dici grazie?" direte voi).
ieri il festival è andato, devo dire che, come al solito, il buffet tira alla stragrande, le mie pizze sono finite in 10 minuti esatti.
oltre a fare un po' la smargiassa per la cucina, ho ordinato un po' di cose da internet: chili di fimo e accessori, un libro sul cibo in miniatura e una cover strabella per l'iphone.
a chi mi chiede perché se il mio è un simil fashion blog non faccio mai vedere come mi combino per uscire, la risposta è: non ho mai tempo!
prometto che, però, lo farò.
ma penso che sia più utile non tanto far vedere come mi concio, ma i prodotti di facile reperibilità che trovo in giro..
alla prossima!

martedì 25 ottobre 2011

O la gente delira, o ci prendono per il c**o: gli assurdi articoli di Amica



Eccola qua, la nuova fotona dell'articolo dedicato ad Irina Shayk (la testimonial di Intimissimi, per intenderci).
Quando me la sono trovata davanti non volevo crederci!
Posso "accettare" la gente che difende a spada tratta la pelliccia, e per accettare intendo che un minimo di coerenza nel dire ste stronzate ce l'hanno, ma ste prese in giro proprio non le mando giù, a cominciare dalla foto!
Come cribbio si fa a tenere in braccio un cucciolo di tigre, dire di avere un cane e adorarlo e intanto mettersi addosso una cosa che sai che ha procurato la morte e la sofferenza di centinaia di animali???
E la signorina vuole pure fare la morale!!!
Perché devo essere criticata da gente che mette le scarpe di cuoio o mangia la carne??
Tutti d'accordo, infatti ti schifo io che non faccio nessuna delle due cose!!!!
Ma poi come si fa a bestemmiare dicendo che ama gli animali???
Come puoi prendere per il culo persone che gli animali li amano veramente e che ogni giorno rischiano il culo e la galera per far capire a stronze come te che la pelliccia è una cosa da incivili???
Pensate a Walter Bond e poi leggete una cosa del genere, non vi salirebbe il sangue al cervello?
Dopo lo sfogo (cercate di comprendermi, ma se dovete scrivere le mail, non siate volgari, passiamo dalla parte del torto) , se volete inviare mail di protesta, gli indirizzi sono:
amica@rcs.it
cristina.lucchini@rcs.it

Per favore, evitare insulti e parolacce.
Intanto, iniziamo un boicottaggio capillare di Amica e Intimissimi (so che non c'entra nulla la marca di intimo, ma se boicottiamo lei, la stronza qua sopra ci ricava di meno).

lunedì 24 ottobre 2011

Questo fine settimana (segnalazioni importanti)


 REQUIEM PER LA FINE DELLA SPECIE

Festival musicale antispecista


CSA Baraonda Via Pacinotti 13, Segrate – 3 minuti da Milano

Apertura con aperitivo: 18.30
Inizio concerti: 20.00

Ingresso a sottoscrizione

(In ordine non cronologico)

Ornaments

ManzOni

Stefano Pilia

The Great Northern X

Platonick Dive



Il requiem che si suonerà stasera non è per l’estinzione umana. Ma per la fine dell’umana signoria sugli esistenti di tutte le specie, compresa la propria. Il crollo di un regno che si è trasformato da dispotismo a tirannia totalitaria in cui lo stesso sovrano è rimasto intrappolato. È la stessa sovranità a cadere a pezzi, aprendoci il colpo d’occhio sull’ignoto spazio profondo di un futuro che a stento riusciamo  a immaginare.
E’ tutta la catena di comando a saltare per aria: gerarchi, generali, ufficiali, soldati e guardie di un mondo specista che implode. E sono gli anelli della catena di un tempo cumulativo e ascendente, di cui l’uomo si è spacciato come il culmine, a disgiungersi nel crollo. Sopraggiunge una disseminazione orizzontale delle specie e degli esistenti, dell’intera struttura delle cose, come in un’esplosione multipla di stelle che generano la trabocchevole materia di un nuovo universo. L’essere è finalmente in abbandono, permettendoci l’abbandono alle nostre esistenze e delle nostre esistenze le une alle altre: l’essere si svela come il transito punteggiato degli esseri e come il gioco delle loro relazioni. Umani e non umani.
Ma è la stessa categoria di specie a incrinarsi nell’urto con le esistenze singolari e irripetibili esposte le une alle altre nel gioco della con-divisione e del con-tatto. Il gioco infinito del’accadere di ogni singolo con-tatto reale che avviene, attimo per attimo, incalcolabilmente, relega ogni categoria identitaria (specie, razza, genere) all’astrazione. Il mondo è finalmente visibile come il gioco di rimandi di questi tocchi singolari, inafferrabili dal concetto, sondabili nella loro abissalità insondabile soltanto dalla partecipazione della singola esistenza alle altre, dal salto in questo gioco abissale di ogni esistente singolare in carne ed ossa. L’essere si declina ormai alla seconda persona: tu, per ogni tu che viene nominato, e ancora prima toccato, incontrato.

Eppure il mondo specista dura. Ancora si tiene insieme, si dibatte contro la sua estinzione, resiste al proprio trapasso dovuto. Si scatena anzi in una violenza cieca. Perché la catastrofe di un mondo è insopportabile per chi ne detiene il dominio, materiale e simbolico. Insopportabile appare il lutto per chi lo abita avendolo accettato rassegnandosi alla sua ingiustizia.

E allora tocca a tutti, cioè a chiunque partendo da te e da me, in tutti i gesti e discorsi che offriamo in dono al nostro prossimo, prendersi il carico di questa ingiustizia opponendovi la giustizia che può accompagnare l’immondo al suo trapasso verso un mondo  liberato, ovvero un mondo degno di questo nome.

Offriamo il dono della giustizia: offriamolo alla sua inesausta circolazione.  

Cominciamo a suonare questo requiem gioioso.


http://munusumanus.blogspot.com/
fermiamoharlan@gmail.com
Cell 3396802655

domenica 23 ottobre 2011

peeeeeerdonoooooooooooo!

pardon, scusate!
sono giorni che non scrivo nulla, cosa che potrebbe anche non essere un male... :D
a parte mille impegni, sono giorni che mi rincoglionisco sui siti di hobbystica per cercare oggettini etc etc per il fimo.
è un po' che mi è partita la scimmia e devo dire che non mi riesce nemmeno tanto male.
appena faccio l'ordine, che si spera sia quello definitivo, vi posto qualcosa.
ah, è mia intenzione creare uno spazio su questo blog per la vendita e i guadagni di alcune cose saranno devoluti all'associazione Gaia Animali e Ambiente, quindi mano al portafogli! :)

a presto!!!!



     




lunedì 17 ottobre 2011

i corsi di fotografia

se vi regalano un corso di fotografia, a meno che non sia mirato su una cosa che a voi interessa o che comunque volete approfondire, non accettatelo! sono bufale enormi per gente che non sa nemmeno come accendere la macchina (anche se hanno un corredo da amatoriali)

giovedì 13 ottobre 2011

il s'agit de la vraie fourrure: feinte! parte 3

Lorca nasce come laboratorio artigianale che confezionava orsacchiotti di peluche fatti a mano, più di quarant'anni fa; dopo l'entrata sul mercato di prodotti cinesi, che abbatterono qualsiasi concorrente artigianale italiano per i costi infinitamente inferiori, i Castro decisero di riconvertirsi in fabbricanti di pellicce ecologiche.
Questa scelta fu dettata non solo dal fatto che i materiali e i macchinari per la produzione dei capi fossero gli stessi usati per gli orsacchiotti, ma per fornire un'alternativa senza crudeltà alle amanti della pelliccia.
Tutta la famiglia Castro è sempre stata contraria allo sfruttamento e alla barbara uccisione degli animali, soprattutto per un motivo futile come la pelliccia (<<E' una cosa orribile, che non ha nessuna utilità>> mi dice la signora).
<<Siamo una fabbrica indipendente, non ci appoggiamo a nessuno né per la lavorazione né per la distribuzione. Anzi, fino a qualche anno fa il sabato dovevamo far entrare la gente un po' alla volta in negozio, tanta era la richiesta e la fila fuori dalla porta, poi la crisi...>>.
Astrakan in diversi colori
La Castro mi dice che però della crisi non ha risentito il mercato, la pelliccia, sia vera che ecologica, non è un articolo che ha smesso di andare di moda, ma la gente al posto di comprarne una o due all'anno, ne compra meno.
Da quest'anno però la pelliccia ecologia sta tornando alla grande, anche i grandi nomi della moda hanno deciso di sperimentare il cruelty free, primo fra tutti Chanel, che già dall'anno scorso ha presentato le sue creazioni in ecopelliccia, e poi un altro nome che per noi animalisti è quasi una vittoria: Giorgio Armani.
Armani ha sempre strenuamente difeso il diritto alla pelliccia per le donne (come difendere il diritto al cibo e all'acqua), ma da quest'anno anche lui ha deciso di inserire più eco e meno fur, tant'è che Lorca, come altri, ha avuto difficoltà a reperire i materiali a causa dell'enorme richiesta dello stilista.
<<Signora, voi avete mai esposto al Mifur (ndr. fiera internazionale della pelle e della pelliccia che si tiene ogni anno alla Fieramilano di Rho)?>> la signora alza le spalle e mi risponde: <<No, mai. I pellicciai ci odiano e fanno di tutto per boicottarci, ci chiamano estremisti e ci trattano come se vendessimo stracci. Poi entrare in quel posto fa male al cuore, sia per la vista di così tanti animali uccisi tra mille sofferenze, sia per il menefreghismo con cui i clienti e i venditori parlano. Come se stessero vendendo e acquistando una cosa senza vita, senza pensare che quelli prima erano animali. Sa che ci vogliono 12 linci per fare un cappotto? Come si fa a dormire pensando di aver ucciso 12 animali liberi per una stupida pelliccia?>>.
Ce lo chiediamo tutti, signora mia.
Visone in diversi colori
Ogni tanto la signora mi interrompe chiedendomi se so come vengono tenuti e uccisi gli animali, io sorrido perché lo so, le ho detto di essere un'attivista, ma a volte se ne dimentica e con indignazione mi dice: <<Sa che in Cina scuoiano vivi cani e gatti per i bordi dei giubbotti? Infatti Moncler ci ha commissionato tanti giubbotti da bordare con pelliccia sintetica, perché la gente ormai lo sa! Altro che mongolian dog o parka, quelli sono cani che chiunque ha in casa. Sa come ammazzano l'agnello karkul per l'astrakan? Sa dell'elettrocuzione anale e vaginale?>>
Mi dice le la stilista è sua figlia, Paola Castro, vegetariana da una vita.
Dopo un po' mi viene spontanea una domanda: chi è la cliente tipo di una pellicceria come questa?
Volpe naturale
<<Sa, di solito sono donne dai 35 anni in su, alle ragazze la pelliccia non interessa (ndr. su questo avrei molto da obbiettare). La nostra pelliccia ha un'aspettativa di vita di 12/13 anni, al contrario di quella vera, che ormai è fatta veramente male (per abbattere costi e peso) anche dai grandi nomi della pellicceria, di cui si garantiscono al massimo i 2/3 anni>>.
Si ferma un attimo e poi mi dice: <<Le racconto un aneddoto: un paio d'anni fa due dottoresse dell'ospedale San Carlo sono venute ad acquistare dei capi qua in atelier; tornate al lavoro hanno fatto vedere i loro acquisti e poi hanno risposto le pellicce nei loro armadietti. La sera, quando sono tornate nello spogliatoio per cambiarsi e andare a casa, hanno trovato le loro pellicce tutte tagliate. Le avevano scambiate per pellicce vere!! Non era la prima volta che accadeva: tante clienti sono tornate in negozio con le pellicce danneggiate o imbrattate! Tante volte nemmeno io saprei riconoscere una pelliccia ecologica da una vera!>>
Lasciamo il laboratorio Lorca con una rassicurazione della signora: <<Le pellicce ecologiche stanno scalzando quelle vere, la gente ha iniziato a rendersi conto di cosa c'è dietro>>.


Noi lo speriamo tanto!

per tutte le informazioni e per visionare modelli e stoffe: http://www.shop.lorcasrl.it/ECOMM03/catalog_window.aspx


il s'agit de la vraie fourrure: feinte! parte 2

Il laboratorio/atelier Lorca (acronimo di Lavorazioni Artigianali di Renato Castro) si trova in una vietta nel comune di Corsico: via Brunelleschi 15.
Si capisce subito che non può essere la classica pellicceria, non per la riconoscibilità dei capi in vetrina, ma per una foto.
Per tre animaliste infervorate, vedere un cartello del genere riempie il cuore di gioia, soprattutto perché il messaggio non passa dai "soliti" attivisti.
Appena entrate nell'atelier, ci accolgono altri cartelloni con foto e messaggi contro le pellicce e una delle dipendenti, la signora Elsa (che sarà la stylist del nostro "servizio fotografico").
Il clima è fantastico, sono tutti una grande famiglia e la signora Castro, come poi mi dirà, considera le sue dipendenti come delle figlie.
La storia delle artigiane è pressappoco la stessa: vengono tutte da laboratori di pellicceria, ma, anche dopo anni, tutte sono state folgorate sulla via di Damasco e hanno deciso di non voler più essere parte di un'industria così crudele.
Elsa ci riempie di complimenti e ci fa subito vedere i capi: <<Qua c'è il visone, qua c'è l'astrakan, qua c'è la volpe>>, poi parte a razzo e comincia a scegliere i capi da far indossare a Simona e Cristina per le foto.




Il primo che ci fa vedere è un cappotto di cincillà naturale (ci spiega che naturale vuol dire che riprende il colore del manto dell'animale), il cappotto finito costa dai 390 ai 600 euro, se invece si vuole il capo su misura, il tessuto al metro costa 108 euro.

Ci mostra poi una giacca e un cappello in visone zaffiro, il cui tessuto al metro costa 98, 50 euro (il prezzo della giacca non me l'hanno detto perché era un capo su misura e varia dal metraggio di stoffa utilizzata).



Il terzo "pelo" che ci fa vedere è l'astrakan, per Simona uno rosso con maniche e collo in volpe e per Cristina uno nero con fascione in visone zeffiro.
La signora Castro poi mi spiegherà che l'astrakan è il tessuto di cui va più fiera perché il modo con cui viene strappata la pelliccia vera all'animale per lei è uno dei più ripugnanti.





Ci fa vedere, inoltre, i diversi tagli che può avere la pelliccia: un visone miele taglio classico (Cristina) e un visone miele taglio più giovanile e sportivo (Simona).




Dopo le pellicce ci fa vedere anche i montoni, fatti in ecopelle fuori e cincillà marrone chiaro e nero dentro.
Ci spiegano che il montone in pelle e pelo animale ha un peso non indifferente perché il cuoio è molto pesante; questo invece è molto caldo e leggero..un motivo in più per preferirlo.




L'ultimo capo che ci fanno vedere è un visone di una collezione privata fatto su misura.
Dalla foto potrete immaginare la faccia che abbiamo fatto quando l'abbiamo visto: se l'avessimo visto su una signora in strada, sarebbero sicuramente fioccati commenti pieni di disprezzo.



Qua si conclude la prima carrellata di immagini.
So che questo post desterà qualche polemica, tanti animalisti sono contrari anche alla pelliccia ecologica, soprattutto se è così somigliante; io non sono completamente d'accordo: cercare di far capire allo zoccolo duro delle estimatrici della pelliccia (a meno che non siano delle sadiche) che si può indossare lo stesso capo senza far uccidere e soffrire milioni di animali, può risolvere, se non eliminare, una delle più grandi battaglie del mondo animalista.
Quindi ben vengano posti come Lorca!
Nel prossimo post ancora qualche immagine e l'intervista alla signora Castro.

il s'agit de la vraie fourrure: feinte! parte 1

























Per quanto possa sembrarlo, no, non è pelliccia di cincillà, ma un fondo in cotone, su cui vi è cucito un pelo in cotone e modacrilico( viscosa e sintetico)...tutto qua.
In foto credo che non si riesca davvero a capire quando enormemente queste stoffe somiglino alla pelliccia animale, bisognerebbe solo vederle e toccarle...
Però voglio provare a farvi sentire lo stesso brivido che ha scosso noi durante tutta la nostra vista al laboratorio artigianale Lorca, voglio dirvi che nemmeno noi riuscivamo ad essere convinte che quella fosse pelliccia ecologica vista la somiglianza spaventosa.
Non dubitate però, la famiglia Castro è irremovibile: "La pelliccia è degli animali, non nostra".
Ecco perché questo sarà un lungo articolo in più parti con un'intervista alla proprietaria del laboratorio e tante foto.


N.B. Nessuno dei materiali utilizzati dalla ditta è di derivazione animale. Sia pelliccia che la pelle sono ecologiche.

martedì 11 ottobre 2011

chiaralascura e i sentimentalismi

il post di oggi lo voglio dedicare a chiaralascura per diversi motivi: il primo è l'essere stata la mia primissima follower, che per una scimmietta senza né arte né parte è tanto, il secondo è perché è un mix esplosivo di creatività, talento e simpatia (mi ricorda un sacco pulsatilla! chiara, do you know pulsatilla??), il terzo è perché adoro le sue creazioni.
chiara, nella su fanpage su facebook, si presenta così: "Chiaralascura non è un'azienda: è l'idea, il sogno, la missione di un'eterna bambina e del suo compagno di giochi/marito, è una cosa in cui crediamo e che portiamo avanti con passione e sincerità e che speriamo possa crescere sempre di più."
se siete vegan e volete dirlo al mondo col sorriso sulla faccia, le sue creazioni fanno davvero al caso vostro!
essendo anche una giovane designer, è d'obbligo sostenere il suo progetto!
un'altra cosa che apprezzo tanto di chiaralascura sono le modelle, ovvero ragazze comunissime e bellissime. 
basta scheletri ambulanti o perfezione maniacale, diamo spazio alle persone vere!!




il mio post non sarà sicuramente esaustivo, macchecidevofare?? :D


per lo shopping e per conosce lo scoppiettante mondo di chiaralascura -----> http://chiaralascura.it
il grembiule per i barbecue più divertenti e veganmangioni!

senor broccolo, il masterpiece con la sua fan page!






lunedì 10 ottobre 2011

creeeeepersssssssssss

le creepers sono sempre andate di moda in ambienti alternativi, dal punk al dark, ma, dall'anno scorso, queste zeppone (un tempo definite "da straccioni" dalle stesse fashion blogger che oggi le osannano) sono state riscoperte e portate in auge da prada.
ora, premettendo che a me prada sta parecchio sullo stomaco perché ogni campagna pubblicitaria che fa uscire, dagli occhiali da sole alla carta igienica, è imbottita di pellicciame osceno, io sono sempre stata fedele alla creeper originale: la Brothel (vecchia amica), ormai abbandonata perché in pelle.



BROTHEL ----->



da prada in poi, ormai è un tripudio di creepers e la cosa mi ha reso abbastanza triste perché io ho sempre adorato queste scarpe, ma di alternative vegan se ne vedevano poche all'orizzonte..
dopo tanto sconforto, cosa mi trovo davanti?? The Vogue Cake!
Vogue Cake è un negozio di abbigliamento online, ma ne parlerò più avanti in maniera davvero esaustiva.
Su questo splendido negozio ho trovato un sacco di scarpe in ecopelle (bellissime!!) tra cui le adorate creepers! 

ED ECCO UN PO' DI FOTO!!! 

COD. WE032  55 EURO









COD. WE008 55 EURO


COD. WE021 55 EURO




COD. WE024 65 EURO
non è una creepers, ma è strabella!
COD.WE014 65 EURO

 tutte queste meraviglie, ed altre ancora, le trovate sulla loro fan page su facebook: http://www.facebook.com/pages/The-Vogue-cake/243798862327980

piccolo avvertimento per le piedone come me: alcuni modelli arrivano fino alla misura 38, tra cui i modelli in questo post.

ANDATE SUBITO A GUARDARLE!!!
ps: fino al 24 ottobre c'è un giveaway molto speciale... ;)

martedì 4 ottobre 2011

furrrrrrr lover

titolo quantomai strano per un blog vegano e cruelty free, e invece no!
settimana prossima vi scriverò un bel post dettagliato con annesse tante fotine, ma volevo comunque darvi un'anticipazione.
per andare all'ikea di corsico ho sempre visto un cartellone con su una tizia impellicciata, ma solo qualche mese fa ho avuto modo di leggere bene quel cartellone: il messaggio pubblicitario si apre con un quesito a cui io (e tanti altri) non sono ancora riuscita a dare una risposta, ovvero "PERCHE' FAR SOFFRIRE GLI ANIMALI?".
bene, indagando ho scoperto che questa pellicceria, Lorca, vende e confeziona solo pellicce (e accessori) ecologiche e sintetiche; la vera meraviglia è sorta quando sono andata sul loro sito e sono rimasta sconvolta nel vedere quanto paurosamente somigliassero a quelle cagate vere, l'astrakan soprattutto (l'astrakan è un tipo di pelliccia che si ottiene dall'agnello karkul ed è una delle più orrende perché si usa il vello del feto non ancora nato).
vi posto giusto una foto per darvi una piccola anticipazione e un link interessante di wikipedia.
alla prossima!!!


in alto l'astrakan ecologico, in basso l'astrakan vero..a voi le riflessioni.